Mindful Eating: scopri perché dovresti praticarlo fin da subito!
Cos’è il Mindful Eating e perché è così importante iniziare fin da subito a praticare questo innovativo approccio al cibo? In questo articolo scoprirai come questo metodo sia in grado di migliorare le tue giornate!
Prima di approfondire il significato di Mindful Eating, è fondamentale capire perché, soprattutto al giorno d’oggi, è così importante migliorare le proprie abitudini e il proprio approccio anche alle più semplici attività quotidiane.
Quante volte pensi di avere una vita super indaffarata e quante volte non riesci a dedicare del tempo a te stessa?
“Oggi non ho avuto neanche 5 minuti per respirare” è una frase che tutte noi conosciamo molto bene, ma non sempre ci rendiamo conto di quanto sia dannoso continuare a proseguire lungo questa strada.
Ti capita mai di magiare di fretta mentre rispondi a mail o distrattamente mentre guardi il cellulare o la tv? Queste sono soltanto alcune delle scelte automatiche condizionate dalla cultura in cui siamo immerse e da cui è sempre più difficile distaccarsi.
In particolare, il più delle volte non siamo nemmeno consapevoli di quanto il cibo possa influire sulla nostra salute, sul nostro stato d’animo e quindi sul benessere psico-fisico.
Questa modalità di alimentarsi in modo non consapevole porta ad alcune criticità, come:
- non renderci conto della nostra sazietà
- aumentare di peso
- Non alimentarci correttamente
- Più in generale, avere squilibri nella nostra relazione con il cibo e con il nostro corpo.
Quando ci accorgiamo di questo, spesso ci affidiamo a diete ipocaloriche o comunque molto restrittive. Cadiamo così nella trappola dell’effetto “yo-yo”, in cui si passa dalle restrizioni e regole ferree alle inevitabili abbuffate, senza trovare il giusto equilibrio.
Questo squilibrio alimentare ha come conseguenze anche delle “montagne russe” dal punto di vista emotivo, con l’insinuarsi di sensi di colpa e di vergogna verso noi stesse.
Ma da dove sono nati tutti questi problemi nel nostro rapporto con il cibo? Scopriamolo subito.
Alimentazione consapevole: perché è così importante correggere le proprie abitudini?
Mangiare è la funzione biologica centrale per la nostra sopravvivenza. Purtroppo però, sempre più spesso, l’atto del mangiare viene dato per scontato, complice anche l’attuale società e cultura che ci spinge a ritmi di vita frenetici, ad essere iperattive e a non staccare mai la spina.
In un mondo in cui abbiamo a portata di mano ogni cosa e in cui possiamo fare infinite scelte perché abbiamo a disposizione infinite opzioni, il cibo ha perso il suo valore naturale, perché non è più una questione di sopravvivenza!
Siamo sempre più abituate a mangiare senza porre consapevolezza in quello che stiamo facendo!
Spesso diamo all’atto stesso del cibarsi anche valenze psicologiche ed emotive negative, che rendono difficile godersi il cibo e tutte le funzioni sociali che ruotano attorno ad esso, come la preparazione o la condivisione di un pasto.
Portiamo avanti battaglie con il cibo che portano a stress emotivi e sentimenti di colpa, vergogna o addirittura depressione.
La pandemia inoltre non ha fatto altro che peggiorare la situazione, perchè ci ha portate a trascorrere molto tempo in casa e vivere nell’incertezza.
Oltre a sperimentare dolore e malessere, è aumentato anche l’uso del cibo come sfogo di emozioni spiacevoli come ansia, tristezza o semplicemente noia.
Al giorno d’oggi ci sono tantissime persone che hanno un rapporto conflittuale con il cibo, che diventa spesso una prigione e un pensiero fisso costante. A volte diventa una vera e propria ossessione, che nei casi più gravi può trasformarsi in un disturbo come l’anoressia, la bulimia, l’obesità.
Ci rapportiamo al cibo sulla base di alcune “regole” che ci siamo autoimposte, sollecitate anche da una società che ci mette davanti modelli utopici di corpi perfetti.
Ci diciamo quindi che “questo non posso mangiarlo perché mi farà ingrassare” e ci colpevolizziamo se mangiamo una pallina di gelato in più, violando dogmi che ci siamo imposte di seguire.
Questo comportamento è nocivo e non possiamo fare finta di nulla. Non possiamo accettarlo o normalizzarlo, perché influenza inevitabilmente il rapporto che abbiamo nei confronti di noi stessi, con la nostra immagine corporea e il rapporto con gli altri, temendone spesso il giudizio.
Mangiare con consapevolezza può aiutare?
La buona notizia è che con il Mindful Eating si può uscire da questo circolo vizioso, non tanto ponendo l’attenzione su cosa mangiare o non mangiare o sulle quantità, ma sul modo in cui mangiamo.
La meta non è quella di avere un corpo perfetto (perché per chi è perfetto poi?), ma di sintonizzarci su un peso per noi salutare raggiungendo così un benessere psico-fisico sempre maggiore.
Il nostro corpo ci parla da sempre, ma abbiamo tragicamente dimenticato come si fa ad ascoltarlo.
Si tratta quindi di rieducarci a sentire quello che il nostro corpo ci dice e ci racconta.
Perciò non esistono cibi proibiti e cibi ammessi, ma solo l’autoregolazione che ci permette di avvicinarci al cibo in una nuova ottica, di tornare ad amarlo e amare noi stesse.
Mangiare in modo mindful è ciò che serve per disattivare il cosiddetto “pilota automatico”. Ci permette di stabilire un buon rapporto equilibrato e armonioso con il cibo.
Tutti possono mangiare Mindful!
Questo approccio è adatto non solo a chi ha un rapporto conflittuale con il cibo e con il proprio corpo, ma anche a chi vuole semplicemente imparare a essere più presente durante i pasti, godersi di più il cibo e la vita.
Ma cos’è precisamente il mindful eating? Scopriamolo subito!
Che cos’è il Mindful Eating?
Il mindful eating è un’esperienza che coinvolge cuore, corpo e mente. È un approccio innovativo al cibo che non prevede prescrizioni su cosa mangiare o non mangiare, ma insegna come mangiare.
Si tratta nello specifico proprio di alimentazione consapevole, cioè la capacità di portare piena attenzione e consapevolezza all’esperienza alimentare e al cibo.
Ci si immerge nell’esperienza stessa del cibarsi, si fa attenzione al colore del cibo, all’odore, al gusto, alla consistenza, al suono associato al bere o al mangiare.
Questi principi derivano da un’attitudine ben precisa, ovvero quella della mindfulness.
Cosa significa “Mindfulness”?
Mindfulness è un termine inglese che in italiano vuol dire letteralmente “consapevolezza”, ma che racchiude in realtà un concetto molto più profondo.
In particolare, a elaborare nel dettaglio quella che è una vera e propria tecnica meditativa, fu Jon Kabat-Zinn, un biologo che nel 1990, definì con mindfulness l’attitudine a:
“Porre attenzione in un modo particolare: intenzionalmente, nel momento presente e in modo non giudicante”.
All’atto pratico, la mindfulness consiste nel concentrarsi sul momento presente ed essere coscienti e consapevoli di tutto ciò che accade dentro di noi e attorno a noi, senza farci condizionare e ostacolare dai nostri giudizi.
La mindfulness si basa sul presupposto che se ignoriamo qualcosa nella nostra vita, perché magari la nostra attenzione è focalizzata su altro, è come se quella cosa non esistesse affatto.
Facciamo un esempio concreto e più vicino al nostro tema principale.
Se mangiamo distrattamente guardando la televisione senza gustare davvero ciò che si ha nel piatto, il cibo arriva nel nostro stomaco senza che ce ne rendiamo conto.
Risultato?
Non ci accorgiamo delle sensazioni di sazietà o fame! Potremmo mangiare più o meno del dovuto e alla fine saremo comunque insoddisfatte. Addirittura capita anche di alzarci alla ricerca di altro che ci appaghi!
È successo anche a te almeno una volta, vero? Ecco, adesso sai perché ci sono giorni in cui non riesci mai a placare il senso di fame.
Con la Mindfulness applicata al cibo, cioè con il Mindful Eating, impariamo ad essere presenti quando mangiamo.
Mindful Eating: come riscoprire la gioia di mangiare!
Perché non posso pensare ed essere contemporaneamente consapevole del cibo che sto mangiando?
Perché la mente o pensa o è consapevole.
Ti è mai capitato di parlare con un’amica e tutto ad un tratto pensare ad altro?
E’ capitato a tutte…cosa ci ricordiamo di quello che è stato detto nella conversazione?
Probabilmente molto poco..
Quando non assaporiamo ciò che mangiamo, quando mangiamo davanti ad un film, o di fretta mentre guardiamo il cellulare, lo stomaco si riempie ma la mente e la bocca rimangono insoddisfatte e quindi ci “chiedono” ancora cibo. Sentiamo la voglia di cibo, di mettere qualcos’altro sotto i denti anche se lo stomaco è pieno.
Tutte noi abbiamo vagato per la cucina in cerca di qualcosa di appagante aprendo sportelli, cassetti e frigo alla ricerca di qualcosa che possa soddisfarci. Se invece mangiamo rimanendo connesse a quello che stiamo facendo, ci sentiremo soddisfatte.
Con il Mindful Eating si affronta il problema alla radice. Dobbiamo renderci conto che il problema non è il cibo o le nostre cellule grasse che stanno semplicemente portando avanti il loro compito di accumulare calorie extra per i tempi di carestia.
Il problema non è il nostro stomaco o il nostro intestino. Il problema sta nella mente che pensa.
Poni quindi l’attenzione al cibo nel momento stesso in cui lo stai consumando, con totale consapevolezza e svuotando la mente da giudizi, preoccupazioni e sensi di colpa.
Potrai così avvertire le vere sensazioni di fame o sazietà, ascoltando le esigenze del tuo corpo e capendo in che modo rispondergli.
Ma cosa vuol dire nello specifico mangiare “con totale consapevolezza?”
Come si pratica la Mindfulness durante i pasti? 4 obiettivi fondamentali
Mangiare in modo consapevole vuol dire liberarsi da tutti quei preconcetti e preoccupazioni che aleggiano nella nostra mente e che ognuno di noi ha ed esprime spesso in modo automatico e inconsapevole, nei confronti dell’alimentazione, del cibo, dei comportamenti alimentari e infine del proprio corpo.
Certo, praticare il Mindful Eating può sembrare difficile a primo impatto, ma c’è un’altra buona notizia: mangiare con consapevolezza è una capacità che tutti possediamo!
Si tratta solo di riscoprire piano piano il piacere del cibo, tornare in contatto con il nostro corpo e ascoltare i suoi bisogni senza farsi travolgere da stress, ansia o turbinii di emozioni.
Un concetto molto importante da apprendere è che l’autocritica non funziona poi così bene come pensiamo.
La gentilezza verso noi stesse invece sì!
Dobbiamo imparare a criticarci meno e accettarci di più, ascoltare i segnali del nostro corpo e seguire i suoi bisogni.
Essere gentili verso i nostri comportamenti alimentari non vuol dire rassegnarsi ad essi, o essere eccessivamente indulgenti con la conseguenza di poter perdere il controllo sul cibo.
Praticare la mindfulness quando mangiamo infatti vuol dire:
- Ascoltare meno le voci interiori che ci criticano e “abbassare il loro volume”
- Connetterci con il nostro corpo imparando che esso ha esigenze e bisogni diversi
- Apprendere che esistono diversi tipi di fame e che è possibile soddisfarli in modo adeguato (che non è sempre attraverso il cibo)
- Accogliere le proprie emozioni e bisogni, senza giudicarli
Praticare ognuno di questi 4 punti farà davvero la differenza per quanto riguarda il tuo benessere quotidiano!
Mindful Eating: inizia oggi stesso!
Per approcciarti al Mindful Eating, inizia riducendo le distrazioni nel momento dei pasti. Abbiamo detto che le distrazioni durante i pasti non ci permettono di avere piena consapevolezza dell’esperienza del cibarsi.
Cerca di portare l’attenzione non solo nel momento in cui mangi ma anche quando stai preparando il pasto.
Di che colore sono le verdure che stai tagliando? Che suono fanno mentre le affetti o le tagli a dadini? Che profumo emanano?
Allontana il cellulare, spegni la tv, immergiti nel presente.
Se pensi che possa essere difficile applicare tutto questo inizia facendolo per soli 5 minuti e presta attenzione alle sensazioni nuove e piacevoli che sentirai!
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