Negli ultimi anni si sente spesso parlare di olio di cocco e degli incredibili benefici racchiusi nelle sue proprietà. Largamente consigliato non solo in ambito culinario ma anche in quello cosmetico, questo prodotto esotico sembra avere effetti miracolosi sulla pelle secca, è un efficace struccante, un alleato contro i capelli crespi e sembra diventato indispensabile per tante persone che lo utilizzano nelle proprie ricette.
Ma l’olio di cocco vanta davvero tutti questi benefici o molti di questi sono “gonfiati” dai media e dalla pubblicità, come spesso avviene per molti prodotti importati negli ultimi anni nella cultura occidentale?
Può essere considerato davvero una valida alternativa al nostro olio extravergine d’oliva di cui ormai tutti conosciamo le proprietà benefiche?
Quest’articolo ha proprio l’obiettivo di rispondere a queste domande comuni e di far luce su tanti dubbi e falsi miti che ruotano attorno a questi due prodotti. Ovviamente per approfondire le differenze tra olio di cocco e olio d’oliva, è fondamentale capire innanzitutto quali sono le proprietà di questo prodotto “sbarcato” da pochi anni in occidente e quindi ancora frutto di numerosi studi, spesso discordanti.
Olio di cocco proprietà e benefici
L’olio di cocco è un olio vegetale estratto attraverso la premitura della polpa del gustoso frutto esotico ed è largamente utilizzato da molte popolazioni asiatiche. In commercio si trovano due principali tipologie di olio di cocco: quello raffinato è molto più facile da trovare nei supermercati e viene sottoposto ad una lavorazione specifica che prevede l’aggiunta di additivi, mentre l’olio di cocco vergine (quello “puro”) viene spremuto a freddo e senza l’uso di additivi. Quest’ultima tipologia è ovviamente preferibile, in quanto conserva al meglio le proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.
L’olio di cocco è composto principalmente da acidi grassi insaturi ed è ricco di acido laurico. Quest’ultimo è un acido grasso a media catena, che grazie alla facilità di essere assorbito e metabolizzato facilmente dal fegato, può passare direttamente nel circolo sanguigno, promuovendo la perdita di grasso e un senso di sazietà maggiore rispetto agli acidi grassi a catena lunga, più comuni negli altri oli vegetali. Il senso di sazietà è favorito anche dai chetoni (prodotti quando consumiamo olio di cocco), che aiutano a ridurre l’appetito.
Importante precisare che l’acido laurico aumenta i livelli di colesterolo nel sangue, sia HDL (“colesterolo buono”) che LDL (“colesterolo cattivo”). Molte campagne pubblicitarie fanno leva sull’aumento dei livelli di colesterolo buono, ma dal momento che ne aumenta i livelli generali, è sempre bene ponderare l’utilizzo di questo alimento.
Come già detto, l’olio di cocco ha anche proprietà antinfiammatorie, in quanto aiuta ad alleviare il dolore e ridurre l’infiammazione. Inoltre si dice che sia un ottimo alimento per mantenere un corretto equilibrio ormonale, aiutando spesso chi soffre di problemi alla tiroide e comportando effetti benefici sul testosterone. Altri studi dichiarano che l’olio di cocco sia in grado anche di migliorare lo stato cognitivo, rivelandosi utile per chi soffre di Alzheimer.
Olio di cocco: usi principali
Negli ultimi anni viene fatto largo utilizzo di olio di cocco in campo cosmetico, in quanto l’acido laurico ha affinità con la cute e con le proteine dei capelli. Infatti grazie alle proprietà antimicrobiche di questo acido grasso, l’olio di cocco viene spesso utilizzato per combattere la formazione di pidocchi e per favorire il ripristino di capelli secchi e sfibrati.
La sua azione lenitiva e idratante, consente di curare la pelle secca o rovinata da arrossamenti e scottature. Inoltre viene spesso utilizzato per la creazione di saponi, grazie alla capacità di aumentarne il potere lavante.
E in campo culinario? È proprio a tal proposito che nascono le maggiori controversie! C’è chi consiglia vivamente l’utilizzo dell’olio di cocco per svariate ricette, c’è chi invece sostiene con fermezza che l’olio di cocco fa male, addirittura considerandolo “veleno”, a causa del suo elevato contenuto di grassi saturi.
In molti lo mettono a confronto con l’olio extravergine d’oliva, chiedendosi se questo sia ugualmente benefico o se addirittura sia un prodotto superiore a livello di proprietà nutritive. Nelle prossime righe chiariremo tutti questi dubbi e faremo finalmente luce sulle differenze principali tra olio di cocco e olio d’oliva.
Olio di cocco e olio extravergine d’oliva: differenze
L’olio di cocco e l’olio d’oliva hanno contenuto calorico e di grassi molto simile. Il contenuto calorico è mediamente compreso tra i 120 e le 130 calorie, mentre il contenuto si grassi si aggira intorno ai 14 grammi.
Come già detto, la differenza principale sta nella tipologia dei grassi: mentre i grassi dell’olio di cocco sono principalmente saturi, quelli dell’olio d’oliva sono insaturi, proprietà che rende quest’ultimo decisamente più salutare, in quanto ricco di polifenoli e antiossidanti. L’olio d’oliva inoltre contiene un’importante quantità di vitamina E, che protegge il grasso dalla formazione di radicali liberi. Inoltre utilizzando l’olio d’oliva al posto dei grassi saturi, si riduce notevolmente il rischio di andare incontro a malattie cardiache, cancro e diabete di tipo 2.
Infine c’è da precisare un aspetto importante: l’olio extravergine d’oliva è un alimento praticamente essenziale nella dieta mediterranea. Questo alimento è stato studiato per anni e oggi numerose prove scientifiche ne hanno attestato tutti gli innumerevoli benefici che è in grado di apportare alla nostra dieta. L’olio di cocco invece, oltre ad essere un prodotto di importazione, come hai potuto notare leggendo quest’articolo, è un alimento su cui ancora oggi sono in corso numerosi studi volti a verificarne le effettive proprietà.
Come usare l’olio di cocco?
A questo punto viene da chiedersi: bisogna dunque rinunciare al tanto rinomato olio di cocco? Semplicemente non si può erroneamente considerarlo “superfood” come viene nominato spesso in molte campagne pubblicitarie che lo elevano a “olio di livello superiore”. Così come ogni altro olio, anche l’olio di cocco presenta i suoi pregi e i suoi difetti che lo rendono più o meno idoneo a determinati utilizzi.
Abbiamo già detto che ad esempio si presenta come un ottimo prodotto per la cura dei capelli e della cute, e anche in cucina può rivelarsi particolarmente utile per la cottura: è infatti in grado di donare un tocco di sapore caratteristico a molte pietanze, specialmente a quelle tipiche della tradizione culinaria asiatica. Se desideri provare a preparare ricette con olio di cocco, ti consiglio ad esempio il pollo all’orientale, cheesecake salate o crumble di mele. Noterai come uno o due cucchiaini di olio di cocco possano influire sostanzialmente sul sapore della ricetta, dando vita a piatti davvero prelibati.
Spero che quest’articolo possa averti aiutata a far luce sui tuoi dubbi riguardanti l’olio di cocco e le sue differenze con l’olio extravergine d’oliva. Se hai trovato queste righe interessanti, non dimenticare di condividere l’articolo con i tuoi amici o parenti. Seguimi sui miei profili social di Facebook e Instagram per restare aggiornata su tante nuove fantastiche ricette e curiosità sul mondo della cucina!